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16 Marzo 2020Il Consiglio Nazionale Ingegneri, fortemente impegnato in questi giorni a sostenere i professionisti nel fronteggiare la situazione di crisi economica derivante dall’epidemia dovuta al virus Sars-CoV-2 (cosiddetto “nuovo coronavirus”), ha presentato al presidente del Consiglio Giuseppe Conte alcune proposte di interventi normativi sia per la tutela dei liberi professionisti sia per il rilancio dell’economia.
In questa ottica, il CNI ha inviato una lettera a Inarcassa, firmata dal Presidente Armando Zambrano, nella quale auspica che la cassa di previdenza degli ingegneri e degli architetti possa impegnarsi nel sostenere agevolazioni per gli iscritti, anche da prorogarsi ove la situazione dovesse prolungarsi nel tempo. La lettera contiene le seguenti proposte:
“Una moratoria dei pagamenti dei versamenti dovuti dagli iscritti – scrive Zambrano – è da considerarsi come il segnale indispensabile che attualmente dovrebbe essere dato agli iscritti per allentare la tensione in atto, pur riconoscendo che ciò potrà avere un effetto importante sul bilancio della Cassa dell’anno in corso, che potrà essere recuperato per l’anno successivo. Le misure sopra menzionate non produrrebbero minori incassi di elevata entità e sarebbero nel contempo di grande utilità per gli iscritti. Le minori entrate sarebbero peraltro limitate alla mancata quota interessi sulla rateizzazione dei conguagli per contributo soggettivo e integrativo”.
Un segnale particolarmente incoraggiante che Inarcassa potrebbe dare agli iscritti che nel 2019 hanno mostrato ridotte capacità di reddito potrebbe consistere, secondo il CNI, nella decisione di decurtare di un quarto l’ammontare della seconda rata del contributo minimo da versare nella seconda metà del 2020. Tale misura dovrebbe essere applicata ai soli iscritti che nel 2019 hanno dichiarato un reddito professionale uguale o inferiore a 16.000 euro.
Si tratterebbe di una misura del tutto eccezionale e di un importante segnale a sostegno soprattutto dei professionisti in difficoltà, di quelli che operano in strutture di piccole dimensioni e dei più giovani che saranno maggiormente esposti al ciclo negativo che ci si appresta verosimilmente ad affrontare e che si auspica sia il più breve possibile. Un abbuono inferiore ai 300 euro da applicare solo agli iscritti che nel 2019 hanno dovuto versare il solo contributo minimo soggettivo.