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21 Aprile 2023Riportiamo di seguito l'introduzione al convegno Analogico vs. Digitale: i ponti del ‘900, tenutosi Giovedì 20 aprile 2023 presso Assimpredil Ance, del Presidente del Collegio degli Ingegneri e Architetti di Milano, Ing. Davide Luraschi.
Che cosa è un ponte?
Non devo certo spiegarlo io a Voi che siete progettisti.. io che faccio progettazione della sicurezza antincendio.. e non certo ponti…
Vorrei però addentrarmi in una riflessione che spero Vi accompagni durante questo bellissimo convegno. Una riflessione che tocca i temi tipici tanto cari a noi del Collegio ingegneri ed Architetti .. l’approfondimento e la diffusione della cultura dell’ingegneria e dell’architettura e come questa possa e debba accompagnare il lavoro degli ingegneri, specialmente in questo momento.. anche nell’ambito della progettazione dei ponti, disciplina che tratta le trasformazioni del sistema uomo/ambiente, sia nel momento creativo del progetto, sia nelle fasi pratiche di realizzazione e gestione.
Ma torniamo alla domanda inziale… Che cosa è un ponte?
Tecnicamente è una struttura che consente di consentire ad una comunicazione terrestre, l'attraversamento e il superamento di corsi d'acqua o di avvallamenti.
In sostanza è un manufatto che collega due punti altrimenti difficilmente raggiungibili o addirittura irraggiungibili. Più filosoficamente, è quindi la soluzione un problema.
I ponti come le case, sono, nell’immaginario collettivo, quelle costruzioni che meglio identificano il lavoro dell’ingegnere, molto di più che la progettazione microchips o di sicurezza, di valvole miocardiche o sistemi automatizzati o ancora nanomateriali, tanto per citare i settori dove oggi gli ingeneri sono maggiormente ricercati, secondo il CNI.
I ponti in particolare, sono quindi fortemente legati alla figura dell’ingegnere e rimango un sogno per la collettività..una parafrasi del viaggio… della possibilità… sono una parafrasi della vita sono..una spinta al superamento delle sfide… un monito per gli ingegneri.
Ma cosa è e cosa è e cosa fa l’ingegnere? L’ingegnere è colui che si occupa di comprendere il funzionamento delle cose, identificandone i problemi e applicando le scoperte e le sue conoscenze scientifiche alla vita quotidiana con lo scopo principale di: trovare soluzioni innovative ai problemi e quindi migliorare la vita delle persone e dell’ambiente.
Quindi un ingegnere è una persona che cerca di risolvere i problemi.
Il ponte, lo abbiamo visto pocanzi, è la soluzione ad un problema.
Ecco quindi, rinnovato il binomio ingegnere - ponte. È un connubio quanto mai indissolubile.
Analizzando bene , ancora l percezione collettiva, così come per le case, i ponti ancor di più necessitano oggi estrema attenzione da parte dell’ingegnere ed è altrettanto importante che oggi, alla concretezza di un progetto strutturale sia affiancata anche la forma .. e se volgiamo…l’ estetica (con buona pace degli architetti che usano questa parola con eccessiva riverenza). Oggi i ponti infatti devono essere sempre più audaci e belli, solidi ma snelli, sicuri ma essenziali. Quindi è necessario unire alla sostanza, anche la forma. Sempre di più.
E’ quindi ovvio che anche nel mondo della progettazione dei ponti, qui magnificamente rappresentata dalla creme della creme dei progettisti italiani si, ma di fama internazionale, è evidente a tutti come la tecnologia della compiere il suo passo per rendere possibile tutto questo. Sempre di più.
E sempre meglio ed in meno tempo e con ancor maggior consapevolezza ed in modo più sicuro. Perché un ingegnere non è tale se non insegue o meglio.. deve dominare la tecnologia, l’ingegnere deve utilizzare la tecnologia, deve essere affiancato e supportato dalla deontologia, dalla digitalizzazione. Se una volta il regolo era l’essenza, la trasformazione digitale, la modellazione e i software in generale, sono il presente ed il futuro. Questo è possibile in maniera consapevole solo se questo binomio ingegnere tecnologia/digitalizzazione è affiancato alla cultura, dalla conoscenza e dall’ etica professionale.. Soprattutto oggi, dove la tecnologa decisamente ci tende la mano, noi dubbio afferrarla, con decisione, ma senza farci dominare.. dobbiamo usarla senza farci usare…
Sempre rimanendo in ambito ingegneristico la tecnologia che radicalizzazione può essere paragonata alla miglior vettura da Formula 1: la stessa vettura in mano ad un pilota professionista può fare miracoli che performance eccezionale per affidata ad un neofita al patentato fare eccezionale disastri pensa rendersene conto….
La tecnologia non deve essere un muro.. dobbiamo quindi usarla al meglio ma senza farci offuscare dal miraggio dell’onnipotenza di questa, dobbiamo usarla con coscienza e conoscenza, cercando di confutare il vecchio proverbio cinese…che dice che “Purtroppo sono più numerosi gli uomini che costruiscono muri di quelli che costruiscono ponti…” Costruiamo quindi questi ponti… facciamolo con le nuove tecnologia, i ponti uniscono..ma costruiamoli – come per tutte le cose - con etica, deontologia e consapevolezza.
Nonostante tutto, come disse Friedrich Nietzsche, “La grandezza dell’uomo è di essere un ponte e non uno scopo”.