Convegni

17 Maggio 2022

Oggi il restauro guarda al futuro


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Non poteva che svolgersi in una location di eccezionale bellezza, quale Palazzo Giureconsulti a Milano, il convegno “Il restauro guarda al futuro”. Una giornata intensa di lavori organizzata da Confartigianato Imprese e Confartigianato Lombardia con il patrocinio del Collegio Ingegneri e Architetti di Milano, degli Ordini degli Architetti di Milano e Varese, di ADSI (Associazione Dimore Storiche Italiane) e Fondazione Germozzi.

Uno spaccato su un mestiere antico che abbraccia l’innovazione adeguando l’organizzazione aziendale e le tecniche alle esigenze di un mercato in rapida evoluzione, fermo restando l’obiettivo di salvaguardare l’identità e l’autenticità che rendono unici al mondo i beni artistici e culturali italiani.

“Il parterre di primissimo piano di voci che ha animato questa giornata è segno dell’assoluta rilevanza dei temi in campo – spiega il Presidente di Confartigianato Lombardia, Eugenio Massetti – Un settore dove le MPI sono protagoniste assolute con il loro saper fare, competenze sviluppate nel tempo, con pazienza, attraverso lo studio e l’acquisizione sul campo di tecniche in continua evoluzione. Conoscenze e capacità a servizio del bello del Paese, con costanza e dedizione”.

In particolare, nell’ambito del restauro e della conservazione del costruito storico e dei Beni Culturali mobili, le imprese di Confartigianato sono eredi di un sapere tramandato da secoli, che ha fatto del nostro Paese un unicum al mondo, ma che si sta perdendo.

Nel nostro Paese, infatti, l’opera ben fatta del restauratore è centrale per il contributo che garantisce alla valorizzazione del bello (in termini di patrimonio storico, artistico e culturale). 

“Questo convegno è stato pensato già nel 2019 e finalmente, solo oggi causa pandemia, siamo riusciti con soddisfazione a realizzarlo – spiega Paolo Gasparoli, Presidente della categoria Restauro di Confartigianato Lombardia - Oggi il mercato del restauro è maturo: il restauro, lo sappiamo fare e questo ci è riconosciuto a livello internazionale. Ci sono però a mio parere ancora ampi margini di miglioramento, quindi di innovazione, che intravvedo negli ambiti della manutenzione/prevenzione, in alternativa al restauro come intervento “a guasto avvenuto” e della valorizzazione”.

Industri 4.0 e nuove tecnologie al servizio del restauro. Durante il convegno si sono sviluppate alcune riflessioni intorno al tema del futuro del restauro, sul piano dell’analisi e della ricerca, intorno ai processi innovativi (procedurali, digitali) che possono far evolvere una disciplina e una prassi oramai consolidata, sia sul piano dei principi che operativa.

È emersa la necessità di attivare processi evolutivi diretti alla massimizzazione dell’efficacia e dell’efficienza delle prassi secondo le logiche della conservazione preventiva e della valorizzazione.

Si è posta inoltre la domanda se e quanto i processi innescati da Industria 4.0 e Next Generation EU interroghino il mondo del restauro e al tempo stesso se il mondo del restauro intende farsi sollecitare, direttamente o indirettamente, da quanto di innovativo, inaspettato e impensabile solo 5 o 10 anni fa sta capitando in altri settori industriali (manifatturiero, sanità, robotica, telecomunicazioni, ecc).

Questo processo auspicabile di innovazione testimonia il partecipare a quell’Italia che si interroga, combatte, resiste e compete, spesso tra enormi difficoltà, grazie a una combinazione unica di memoria del passato e voglia del futuro, di competitività e coesione sociale, di resilienza che è fatta di legami territoriali e beni comuni, di equità e giustizia sociale, di collaborazione, solidarietà e, appunto, innovazione. 

Un’Italia in equilibrio tra tradizioni e ingegnosità, ricca del saper fare artigiano che abbraccia ricerca, cultura, bellezza, moda, design, buon cibo, turismo e raccoglie le sfide delle nuove tecnologie valorizzate del web e dai social network.


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