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08 Novembre 2021

Mario Draghi, le Scuole e i il ruolo dei Professionisti


Durante la recente conferenza stampa per la presentazione della Legge di Bilancio, il premier Mario Draghi ha annunciato che desidererebbe coinvolgere le archistar per ridisegnare e ripensare una nuova e aggiornata edilizia scolastica, creando un “formato standard per la costruzione delle scuole progettato da grandi architetti e che i comuni potranno usare”.

Inevitabile accostare a tale linea programmatica - come già ha fatto qualcuno - i nomi, tra gli altri, di Renzo Piano e Mario Cucinella. Grandi architetti che hanno contributo al cambiamento dello scenario architettonico urbano più recente, progettando e costruendo pregevoli edifici di funzione pubblica delle più svariate tipologie.

Come ha scritto Manuel Orazi il 30 ottobre sul Foglio, “La tradizione degli standard edilizi è lunga e nutrita, di certo più in Francia e in Germania, Paesi di gran lunga più avvezzi alla programmazione e alla pianificazione”. 

Una prassi (in questi Paesi una vera e propria tradizione) che può, tuttavia, oggi divenire anche italiana (Orazi ha giustamente citato - tra gli altri – quali esempi virtuosi del nostro passato Diotallevi, Marescotti e Sacripanti) costituendosi quale nuovo modello di riferimento per il Paese. Un modello sicuramente più contemporaneo e proiettato verso il futuro, pur nel suo radicamento nelle elaborazioni e nella letteratura tecnica del passato, che miri a conseguire strategici e più ambiziosi traguardi nel campo della sostenibilità, forte delle nostre (italiane e non) recenti esperienze, anche normative, in tal senso. E ci riferiamo a un patrimonio di interventi e di riflessioni, soprattutto nel campo della sicurezza, che nulla ha da invidiare ai citati esempi europei o d’oltre oceano.

Basti qui pensare alla sicurezza antisismica in primis, ma ancor più alla sicurezza antincendio, così come alla essenziale garanzia all’accessibilità per le persone a vario titolo diversamente abili.

Una scuola per tutti, dove tutti possano sentirsi accuditi, dove possano ricevere e migliorare la propria istruzione in un ambiente confortevole, bello (vista la presenza delle grandi firme dell’architettura) ma anche e soprattutto sicuro; che costituisca primo presidio di integrazione e di riferimento istituzionale nei nostri quartieri, aperto a un’idea di formazione e di socialità allargate e fondate sull’ideale di comunità.

Se da un lato, come ha ricordato ancora Orazi sul Foglio, “l’attuale intenzione del governo potrebbe essere l’occasione per introdurre nel dibattito sul PNRR una parola-chiave ancora mancante: urbanistica”, nel senso che si dovrebbe ripensare alla scuola come modello tipo-morfologico e come fattore cruciale di sollecitazione per il miglioramento urbano (perché “una scuola può far rinascere un quartiere o un paese, attirando attività e nuovi abitanti” come Giancarlo De Carlo ammoniva su “Domus”, ancora nel 1947, sottolineando che “il problema urbanistico della scuola è il problema urbanistico della città”), dall’altro, a nostro avviso si dovrebbe introdurre o rafforzare la tematica della sicurezza e dell’accessibilità quali elementi prioritari, essenziali e imprescindibili nell’idea di nuova scuola. 

Concetti e principi a tal punto cruciali, che già dovrebbero essere inseriti nei bandi pubblici e nelle relative linee guida per l’attività di progettazione. 


LA NOSTRA PROPOSTA: SICUREZZA E ACCESSIBILITA' COME ELEMENTI IMPRESCINDIBILI PER LA SCUOLA 

Concetti, peraltro, che da anni ormai sono sulla bocca di tutti e che oggi possono diventare reali e finalmente concreti. Già nel 2018 e 2019 il Collegio degli Ingegneri e Architetti di Milano con l’Ordine degli Ingegneri della provincia di Milano hanno più volte sottolineato questi aspetti e ribadito l’importanza di questi temi, sia in convegni, sia in occasioni di mostre e conferenze, coinvolgendo la pubblica amministrazione. 

Ora abbiamo davvero la possibilità di ripensare e ridisegnare una nuova scuola, più bella e più sicura. Un’occasione da non sprecare per avere nuove scuole moderne ed efficienti, ma anche per dettare capisaldi di intervento per quelle ereditate dalle stagioni passate: creando degli standard e delle procedure codificate per renderle più sicure, più moderne e al passo con le attuali esigenze di sicurezza. Il tutto in una giusta progressione che renda siffatta opera di ammodernamento sostenibile anche sotto il profilo economico, e, quindi, procedendo per step, per priorità. 

Come Collegio degli Ingegneri e Architetti di Milano con l’Ordine degli Ingegneri della provincia di Milano, si diceva, avevamo già proposto delle linee guida facilmente applicabili, utili per consentire un ammodernamento delle scuole per step, appunto, agendo gradualmente, in maniera non invasiva, in modo da consentire sinanco la prosecuzione delle attività didattiche, agendo chirurgicamente laddove più necessario.

Non dobbiamo, infatti, pensare solo alle nuove e future scuole, trascurando quelle esistenti (e più della metà delle scuole esistenti in Italia, oggi non sono adeguate da un punto di vista normativo). Queste ultime, infatti, molto speso incarnano valori ideali, civili e storico-architettonici che ne fanno dei paradigmi di riferimento per i tessuti urbani in cui sono ubicate.

Abbiamo, dunque, una grande occasione, il PNRR: usiamola bene per pensare nuove scuole belle e sicure, progettate dai grandi nomi dello star-system professionale, ma anche per rendere quelle esistenti (che sono la maggior parte) più sicure, al passo con le nuove esigenze e con la nuova coscienza del concetto di sicurezza.

Immaginiamoci cosa potrebbe succedere se si verificasse un evento drammatico come quello avvenuto ad agosto a Milano, in via Antonini, in una scuola piena di bambini ancora inconsapevoli di cosa sia il rischio di un incendio e dei pericoli connessi con esso… e con alcuni di essi, magari, più in difficoltà di altri nel riconoscimento della situazione di pericolo e impediti nel sottrarvisi rapidamente.

Noi tecnici non possiamo se non essere in prima linea nel migliorare la qualità del costruito, a fronte di simili minacce, e possiamo aiutare la comunità non solo con la progettazione, con la direzione lavori e con le altre prestazioni professionali proprie del nostro côté professionale,  ma anche concretamente con la stesura dei bandi e delle citate linee guida, in modo da rendere questo percorso virtuoso più agevolmente realizzabile.

“La sicurezza incomincia nelle scuole”… non deve solo essere uno slogan, ma una realtà tangibile.

Per questo desideriamo avanzare le nostre proposte direttamente al sindaco di Milano - sul tema e su scala urbana -, offrendoci per la redazione di linee guida alla progettazione e per svolgere assistenza nella formulazione e nella gestione di eventuali bandi.


Davide Luraschi e Claudio Sangiorgi (Presidente e Vicepresidente del Collegio Ingegneri e Architetti di Milano)


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