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23 Febbraio 2021In occasione del Museum Day 2021 - organizzato sabato 20 marzo dalle ore 10:30 dal Museo della Tecnica Elettrica di Pavia e il CIRSTE, Centro Interdipartimentale di Ricerca per la Storia della Tecnica Elettrica - sarà possibile assistere via streaming alla presentazione del volume del prof. Massimo Guarnieri, dell’Università di Padova, “Da Habilis a Jobs: due milioni di anni con la tecnologia”. L'incontro darà spazio a riflessioni storiche sul rapporto tra uomo e tecnologia e proporrà una conversazione sull'argomento "Problemi energetici, materie prime e questioni climatiche in prospettiva storica".
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Viviamo un’epoca in cui le tecnologie high-tech, in particolare l’ICT, sono divenute in pochi decenni così prorompenti e dominanti che siamo portati a credere che una tale pervasività tecnologica sia un fatto recente.
In realtà è verosimile che una sensazione analoga fosse prodotta un secolo fa in seguito all’affermazione dei veicoli meccanici: treni elettrici, piroscafi, automobili, aerei. E ancora un secolo prima con la comparsa delle fabbriche azionate dalla macchina a vapore. Queste considerazioni ci pongono di fronte all’evidenza di quanto siamo sempre dipesi dalla tecnologia.
Già nel quinto secolo prima dell’era attuale (come qualcuno preferisce dire oggi, per non urtare la sensibilità delle diverse culture) Confucio ammoniva “studia il passato se vuoi prevedere il futuro”. Parrebbe quindi opportuno chiedersi come è evoluto in passato il rapporto tra uomo e tecnologia, per trarre indizi su come esso potrà volvere in futuro.
Eppure, il nostro sistema educativo e quindi una parte ampia della nostra cultura, continuano a sottovalutare l’importanza che la tecnologia ha nella nostra società e quindi l’importanza di una sua analisi storica. È così almeno da quanto, oltre un secolo fa, lo scontro tra Federigo Enriques da un lato e Benedetto Croce e Giovanni Gentile dall’altro, si risolse a favore di questi ultimi e della dottrina idealista, anche a ragione della direzione politica che aveva preso allora il paese.
Ponendoci nell’ottica opportuna, è possibile riconoscere che le tecnologie che abbiamo creato non sono mai apparse dal nulla e il mito dell’inventore geniale va in gran parte ridimensionato. La tecnologia piuttosto si sviluppa secondo un processo evolutivo continuo che molto ricorda quello biologico codificato dalla teoria darwiniana. Ed è un’evoluzione in gran parte autogena o, come si dice, autopoietica. E nel suo divenire la tecnologia ha plasmato l’uomo molto di più di quanto non lo abbiano fatto l’arte, la letteratura, la filosofia (almeno nella concezione moderna del termine).
La presentazione intende proporre qualche spunto di riflessione su questi temi, iniziando da quando si stabilì la simbiosi tra uomo e tecnologia, la quale, evolvendo nel tempo, ha portato alla società tecnologica contemporanea. Per dare uno sguardo a come le nostre scelte hanno determinato la tecnologia che oggi pervade le nostre vite, ma anche come la tecnologia ha condizionato l’evoluzione delle nostre società e quindi, in definitiva, di noi stessi.
Problemi energetici, materie prime e questioni climatiche in prospettiva storica
Nonostante i moniti lanciati dal Club di Roma con il rapporto Meadows (1972) e le simulazioni sviluppate in vari studi a partire da quello del System Dynamics Group di Jay Forrester al MIT (1971), il mondo politico ed industriale ha stentato a lungo a prendere coscienza della propria dipendenza da materie prime e fonti energetiche non rinnovabili e della loro limitata disponibilità. La presentazione intende illustrare quanto le risorse energetiche siano state sempre importanti nello sviluppo delle società e civiltà e come la loro cattiva gestione già in passato abbia condizionato l’evoluzione di quelle società, anche con esiti catastrofici.
Profilo del Prof. Massimo Guarnieri
Laureato in Ingegneria Elettrica nel 1979 con lode, Massimo Guarnieri prosegue gli studi con un master in Ingegneria del Plasma e Fusione Termonucleare nel 1982, uno in Economia Aziendale nel 1986, e il dottorato di ricerca in Scienze Elettriche nel 1987. E’ professore ordinario di Elettrotecnica e storia dell’energia dal 2000 presso l’Università di Padova. Da più di 20 anni conduce ricerche sulla fusione nucleare e sulle energie rinnovabili e sull'accumulo di energia collaborando con centri di ricerca in Inghilterra, Irlanda, Svezia, Germania, USA e Giappone. E’ Responsabile del Laboratorio Elettrochimico di Stoccaggio e Conversione dell'Energia (EESCoLab) dell'Università di Padova, rappresentante dell'Università di Padova nella European Energy Research Alliance (EERA) e membro della Commissione Europea Batteries Europe, che definisce il programma decennale European Battery 2030.
Il CIRSTE – Centro interdipartimentale di Ricerca per la Storia della Tecnica Elettrica
Nel 1998 il Dipartimento di Ingegneria Elettrica decise di isituire il Centro Interdipartimentale di Ricerca per la Storia della Tecnica Elettrica (Research Centre for the History of Electrical Technology).
Altri Dipartimenti dell’Università degli Studi di Pavia aderirono al Centro che divenne ufficialmente un Centro di ricerca il 17 Luglio 1998.
Gli obiettivi del Centro sono:
- lo studio dell’evoluzione di tutti gli aspetti della tecnologia elettrica
- la raccolta il restauro e lo studio del patrimonio tecnico
- la promozione, presso il pubblico, della comprensione della storia della tecnologia elettrica
- il supporto all’insegnamento della storia della tecnica elettrica.
Sito Web http://cirste.unipv.it
Il Museo della Tecnica Elettrica
Il Museo della Tecnica Elettrica (MTE) di Pavia racconta le più importanti scoperte scientifiche e le invenzioni legate allo studio dell’elettricità dalle origini ai giorni nostri.
All’interno di un grande spazio di 5.000 metri quadrati sono conservati più di 7.000 pezzi che raccontano l’evoluzione della tecnica elettrica a partire dalla pila di Alessandro Volta fino alla rivoluzione digitale.
Attraverso pezzi unici e originali provenienti da alcune delle più importanti collezioni italiane (Enel, Sirti e Università di Pavia) il percorso espositivo presenta le tappe principali di un’avventura che ricomprende la produzione dell’energia, la telecomunicazione, la mobilità e le macchine di uso comune, sperimentali e industriali.
Il Museo è caratterizzato dalla presenza di grandi oggetti identificativi dell’evoluzione scientifica della scienza elettrica e del cambiamento delle abitudini di vita dell’uomo, tra cui l’alternatore della centrale di Paderno D’Adda, il tram, l’acceleratore di particelle, il generatore eolico e il generatore di fusione nucleare Eta Beta, pietra miliare della cultura scientifica italiana.
All’interno del Museo è possibile sperimentare il funzionamento di alcuni oggetti e osservarne da vicino i particolari scoprendo i principi che stanno alla base delle prime lampade ad arco, dei telegrafi e dei telefoni, dei dispositivi a supporto della scienza medica, dell’evoluzione degli elettrodomestici, fino alla rivoluzione digitale.
Dal 2021 è possibile visitare anche gli spazi del Deposito in cui sono raccolti ed esposti altri oggetti di uso comune che hanno segnato l’evoluzione della tecnica elettrica in campi specifici come la fotografia, la musica, l’informatica oltre a sezioni di approfondimento specifico con le esposizioni di turbine idrauliche, veicoli elettrici, centrali telefoniche e apparecchiature militari.
Sito Web http://museotecnica.unipv.eu/museo/
TAG: MUSEUM DAY, UNIPV, MUSEO ELETTRICITà, PAVIA, 2021